Scrutatio

Martedi, 19 marzo 2024 - San Giuseppe ( Letture di oggi)

Proverbia 5


font
VULGATABIBBIA
1 Fili mi, attende ad sapientiam meam,
et prudentiæ meæ inclina aurem tuam :
1 Figlio mio, fa' attenzione alla mia sapienza
e porgi l'orecchio alla mia intelligenza,
2 ut custodias cogitationes, et disciplinam labia tua conservent.
Ne attendas fallaciæ mulieris ;
2 perché tu possa seguire le mie riflessioni
e le tue labbra custodiscano la scienza.
3 favus enim distillans labia meretricis,
et nitidius oleo guttur ejus :
3 Stillano miele le labbra di una straniera
e più viscida dell'olio è la sua bocca;
4 novissima autem illius amara quasi absinthium,
et acuta quasi gladius biceps.
4 ma ciò che segue è amaro come assenzio,
pungente come spada a doppio taglio.
5 Pedes ejus descendunt in mortem,
et ad inferos gressus illius penetrant.
5 I suoi piedi scendono verso la morte,
i suoi passi conducono agli inferi.
6 Per semitam vitæ non ambulant ;
vagi sunt gressus ejus et investigabiles.
6 Per timore che tu guardi al sentiero della vita,
le sue vie volgono qua e là; essa non se ne cura.
7 Nunc ergo fili mi, audi me,
et ne recedas a verbis oris mei.
7 Ora, figlio mio, ascoltami
e non allontanarti dalle parole della mia bocca.
8 Longe fac ab ea viam tuam,
et ne appropinques foribus domus ejus.
8 Tieni lontano da lei il tuo cammino
e non avvicinarti alla porta della sua casa,
9 Ne des alienis honorem tuum,
et annos tuos crudeli :
9 per non mettere in balìa di altri il tuo vigore
e i tuoi anni in balìa di un uomo crudele,
10 ne forte impleantur extranei viribus tuis,
et labores tui sint in domo aliena,
10 perché non si sazino dei tuoi beni gli estranei,
non finiscano le tue fatiche in casa di un forestiero
11 et gemas in novissimis,
quando consumpseris carnes tuas et corpus tuum,
et dicas :
11 e tu non gema sulla tua sorte,
quando verranno meno il tuo corpo e la tua carne,
12 Cur detestatus sum disciplinam,
et increpationibus non acquievit cor meum,
12 e dica: "Perché mai ho odiato la disciplina
e il mio cuore ha disprezzato la correzione?
13 nec audivi vocem docentium me,
et magistris non inclinavi aurem meam ?
13 Non ho ascoltato la voce dei miei maestri,
non ho prestato orecchio a chi m'istruiva.
14 pene fui in omni malo,
in medio ecclesiæ et synagogæ.
14 Per poco non mi son trovato nel colmo dei mali
in mezzo alla folla e all'assemblea".
15 Bibe aquam de cisterna tua,
et fluenta putei tui ;
15 Bevi l'acqua della tua cisterna
e quella che zampilla dal tuo pozzo,
16 deriventur fontes tui foras,
et in plateis aquas tuas divide.
16 perché le tue sorgenti non scorrano al di fuori,
i tuoi ruscelli nelle pubbliche piazze,
17 Habeto eas solus,
nec sint alieni participes tui.
17 ma siano per te solo
e non per degli estranei insieme a te.
18 Sit vena tua benedicta,
et lætare cum muliere adolescentiæ tuæ.
18 Sia benedetta la tua sorgente;
trova gioia nella donna della tua giovinezza:
19 Cerva carissima, et gratissimus hinnulus :
ubera ejus inebrient te in omni tempore ;
in amore ejus delectare jugiter.
19 cerva amabile, gazzella graziosa,
essa s'intrattenga con te;
le sue tenerezze ti inebrino sempre;
sii tu sempre invaghito del suo amore!
20 Quare seduceris, fili mi, ab aliena,
et foveris in sinu alterius ?
20 Perché, figlio mio, invaghirti d'una straniera
e stringerti al petto di un'estranea?
21 Respicit Dominus vias hominis,
et omnes gressus ejus considerat.
21 Poiché gli occhi del Signore osservano le vie dell'uomo
ed egli vede tutti i suoi sentieri.
22 Iniquitates suas capiunt impium,
et funibus peccatorum suorum constringitur.
22 L'empio è preda delle sue iniquità,
è catturato con le funi del suo peccato.
23 Ipse morietur, quia non habuit disciplinam,
et in multitudine stultitiæ suæ decipietur.
23 Egli morirà per mancanza di disciplina,
si perderà per la sua grande stoltezza.