Scrutatio

Martedi, 19 marzo 2024 - San Giuseppe ( Letture di oggi)

Psalmi 55


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VULGATABIBBIA
1 In finem, pro populo qui a sanctis longe factus est. David in tituli inscriptionem, cum tenuerunt eum Allophyli in Geth.1 'Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Maskil.'
'Di Davide.'

2 Miserere mei, Deus, quoniam conculcavit me homo ;
tota die impugnans, tribulavit me.
2 Porgi l'orecchio, Dio, alla mia preghiera,
non respingere la mia supplica;
3 Conculcaverunt me inimici mei tota die,
quoniam multi bellantes adversum me.
3 dammi ascolto e rispondimi,
mi agito nel mio lamento e sono sconvolto
4 Ab altitudine diei timebo :
ego vero in te sperabo.
4 al grido del nemico, al clamore dell'empio.

Contro di me riversano sventura,
mi perseguitano con furore.

5 In Deo laudabo sermones meos ;
in Deo speravi :
non timebo quid faciat mihi caro.
5 Dentro di me freme il mio cuore,
piombano su di me terrori di morte.
6 Tota die verba mea execrabantur ;
adversum me omnes cogitationes eorum in malum.
6 Timore e spavento mi invadono
e lo sgomento mi opprime.

7 Inhabitabunt, et abscondent ;
ipsi calcaneum meum observabunt.
Sicut sustinuerunt animam meam,
7 Dico: "Chi mi darà ali come di colomba,
per volare e trovare riposo?
8 pro nihilo salvos facies illos ;
in ira populos confringes.
8 Ecco, errando, fuggirei lontano,
abiterei nel deserto.
9 Deus, vitam meam annuntiavi tibi ;
posuisti lacrimas meas in conspectu tuo,
sicut et in promissione tua :
9 Riposerei in un luogo di riparo
dalla furia del vento e dell'uragano".

10 tunc convertentur inimici mei retrorsum.
In quacumque die invocavero te,
ecce cognovi quoniam Deus meus es.
10 Disperdili, Signore,
confondi le loro lingue:
ho visto nella città violenza e contese.
11 In Deo laudabo verbum ;
in Domino laudabo sermonem.
In Deo speravi :
non timebo quid faciat mihi homo.
11 Giorno e notte si aggirano
sulle sue mura,
12 In me sunt, Deus, vota tua,
quæ reddam, laudationes tibi :
12 all'interno iniquità, travaglio e insidie
e non cessano nelle sue piazze
sopruso e inganno.
13 quoniam eripuisti animam meam de morte,
et pedes meos de lapsu,
ut placeam coram Deo in lumine viventium.
13 Se mi avesse insultato un nemico,
l'avrei sopportato;
se fosse insorto contro di me un avversario,
da lui mi sarei nascosto.
14 Ma sei tu, mio compagno,
mio amico e confidente;
15 ci legava una dolce amicizia,
verso la casa di Dio camminavamo in festa.

16 Piombi su di loro la morte,
scendano vivi negli inferi;
perché il male è nelle loro case,
e nel loro cuore.
17 Io invoco Dio
e il Signore mi salva.
18 Di sera, al mattino, a mezzogiorno mi lamento e sospiro
ed egli ascolta la mia voce;
19 mi salva, mi dà pace da coloro che mi combattono:
sono tanti i miei avversari.
20 Dio mi ascolta e li umilia,
egli che domina da sempre.

Per essi non c'è conversione
e non temono Dio.
21 Ognuno ha steso la mano contro i suoi amici,
ha violato la sua alleanza.
22 Più untuosa del burro è la sua bocca,
ma nel cuore ha la guerra;
più fluide dell'olio le sue parole,
ma sono spade sguainate.

23 Getta sul Signore il tuo affanno
ed egli ti darà sostegno,
mai permetterà che il giusto vacilli.

24 Tu, Dio, li sprofonderai nella tomba
gli uomini sanguinari e fraudolenti:
essi non giungeranno alla metà dei loro giorni.
Ma io, Signore, in te confido.