Scrutatio

Martedi, 19 marzo 2024 - San Giuseppe ( Letture di oggi)

Psalmi 35


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VULGATABIBBIA
1 In finem. Servo Domini ipsi David.1 'Di Davide.'

Signore, giudica chi mi accusa,
combatti chi mi combatte.
2 Dixit injustus ut delinquat in semetipso :
non est timor Dei ante oculos ejus.
2 Afferra i tuoi scudi
e sorgi in mio aiuto.
3 Quoniam dolose egit in conspectu ejus,
ut inveniatur iniquitas ejus ad odium.
3 Vibra la lancia e la scure
contro chi mi insegue,
dimmi: "Sono io la tua salvezza".

4 Verba oris ejus iniquitas, et dolus ;
noluit intelligere ut bene ageret.
4 Siano confusi e coperti di ignominia
quelli che attentano alla mia vita;
retrocedano e siano umiliati
quelli che tramano la mia sventura.
5 Iniquitatem meditatus est in cubili suo ;
astitit omni viæ non bonæ :
malitiam autem non odivit.
5 Siano come pula al vento
e l'angelo del Signore li incalzi;
6 Domine, in cælo misericordia tua,
et veritas tua usque ad nubes.
6 la loro strada sia buia e scivolosa
quando li insegue l'angelo del Signore.

7 Justitia tua sicut montes Dei ;
judicia tua abyssus multa.
Homines et jumenta salvabis, Domine,
7 Poiché senza motivo mi hanno teso una rete,
senza motivo mi hanno scavato una fossa.
8 quemadmodum multiplicasti misericordiam tuam, Deus.
Filii autem hominum in tegmine alarum tuarum sperabunt.
8 Li colga la bufera improvvisa,
li catturi la rete che hanno tesa,
siano travolti dalla tempesta.
9 Inebriabuntur ab ubertate domus tuæ,
et torrente voluptatis tuæ potabis eos :
9 Io invece esulterò nel Signore
per la gioia della sua salvezza.
10 quoniam apud te est fons vitæ,
et in lumine tuo videbimus lumen.
10 Tutte le mie ossa dicano:
"Chi è come te, Signore,
che liberi il debole dal più forte,
il misero e il povero dal predatore?".

11 Prætende misericordiam tuam scientibus te,
et justitiam tuam his qui recto sunt corde.
11 Sorgevano testimoni violenti,
mi interrogavano su ciò che ignoravo,
12 Non veniat mihi pes superbiæ,
et manus peccatoris non moveat me.
12 mi rendevano male per bene:
una desolazione per la mia vita.
13 Ibi ceciderunt qui operantur iniquitatem ;
expulsi sunt, nec potuerunt stare.
13 Io, quand'erano malati, vestivo di sacco,
mi affliggevo col digiuno,
riecheggiava nel mio petto la mia preghiera.
14 Mi angustiavo come per l'amico, per il fratello,
come in lutto per la madre mi prostravo nel dolore.

15 Ma essi godono della mia caduta, si radunano,
si radunano contro di me per colpirmi all'improvviso.
Mi dilaniano senza posa,
16 mi mettono alla prova, scherno su scherno,
contro di me digrignano i denti.

17 Fino a quando, Signore, starai a guardare?
Libera la mia vita dalla loro violenza,
dalle zanne dei leoni l'unico mio bene.
18 Ti loderò nella grande assemblea,
ti celebrerò in mezzo a un popolo numeroso.

19 Non esultino su di me i nemici bugiardi,
non strizzi l'occhio chi mi odia senza motivo.
20 Poiché essi non parlano di pace,
contro gli umili della terra tramano inganni.
21 Spalancano contro di me la loro bocca;
dicono con scherno: "Abbiamo visto con i nostri occhi!".

22 Signore, tu hai visto, non tacere;
Dio, da me non stare lontano.
23 Dèstati, svègliati per il mio giudizio,
per la mia causa, Signore mio Dio.

24 Giudicami secondo la tua giustizia, Signore mio Dio,
e di me non abbiano a gioire.
25 Non pensino in cuor loro: "Siamo soddisfatti!".
Non dicano: "Lo abbiamo divorato".

26 Sia confuso e svergognato chi gode della mia sventura,
sia coperto di vergogna e d'ignominia chi mi insulta.
27 Esulti e gioisca chi ama il mio diritto,
dica sempre: "Grande è il Signore
che vuole la pace del suo servo".
28 La mia lingua celebrerà la tua giustizia,
canterà la tua lode per sempre.