Scrutatio

Martedi, 19 marzo 2024 - San Giuseppe ( Letture di oggi)

Jó 9


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VULGATABIBBIA
1 Et respondens Job, ait :1 Giobbe rispose dicendo:

2 Vere scio quod ita sit,
et quod non justificetur homo compositus Deo.
2 In verità io so che è così:
e come può un uomo aver ragione innanzi a Dio?
3 Si voluerit contendere cum eo,
non poterit ei respondere unum pro mille.
3 Se uno volesse disputare con lui,
non gli risponderebbe una volta su mille.
4 Sapiens corde est, et fortis robore :
quis restitit ei, et pacem habuit ?
4 Saggio di mente, potente per la forza,
chi s'è opposto a lui ed è rimasto salvo?
5 Qui transtulit montes, et nescierunt
hi quos subvertit in furore suo.
5 Sposta le montagne e non lo sanno,
egli nella sua ira le sconvolge.
6 Qui commovet terram de loco suo,
et columnæ ejus concutiuntur.
6 Scuote la terra dal suo posto
e le sue colonne tremano.
7 Qui præcipit soli, et non oritur,
et stellas claudit quasi sub signaculo.
7 Comanda al sole ed esso non sorge
e alle stelle pone il suo sigillo.
8 Qui extendit cælos solus,
et graditur super fluctus maris.
8 Egli da solo stende i cieli
e cammina sulle onde del mare.
9 Qui facit Arcturum et Oriona,
et Hyadas et interiora austri.
9 Crea l'Orsa e l'Orione,
le Pleiadi e i penetrali del cielo australe.
10 Qui facit magna, et incomprehensibilia,
et mirabilia, quorum non est numerus.
10 Fa cose tanto grandi da non potersi indagare,
meraviglie da non potersi contare.
11 Si venerit ad me, non videbo eum ;
si abierit, non intelligam.
11 Ecco, mi passa vicino e non lo vedo,
se ne va e di lui non m'accorgo.
12 Si repente interroget, quis respondebit ei ?
vel quis dicere potest : Cur ita facis ?
12 Se rapisce qualcosa, chi lo può impedire?
Chi gli può dire: "Che fai?".
13 Deus, cujus iræ nemo resistere potest,
et sub quo curvantur qui portant orbem.
13 Dio non ritira la sua collera:
sotto di lui sono fiaccati i sostenitori di Raab.
14 Quantus ergo sum ego, ut respondeam ei,
et loquar verbis meis cum eo ?
14 Tanto meno io potrei rispondergli,
trovare parole da dirgli!
15 qui etiam si habuero quippiam justum, non respondebo :
sed meum judicem deprecabor.
15 Se avessi anche ragione, non risponderei,
al mio giudice dovrei domandare pietà.
16 Et cum invocantem exaudierit me,
non credo quod audierit vocem meam.
16 Se io lo invocassi e mi rispondesse,
non crederei che voglia ascoltare la mia voce.
17 In turbine enim conteret me,
et multiplicabit vulnera mea, etiam sine causa.
17 Egli con una tempesta mi schiaccia,
moltiplica le mie piaghe senza ragione,
18 Non concedit requiescere spiritum meum,
et implet me amaritudinibus.
18 non mi lascia riprendere il fiato,
anzi mi sazia di amarezze.
19 Si fortitudo quæritur, robustissimus est ;
si æquitas judicii, nemo audet pro me testimonium dicere.
19 Se si tratta di forza, è lui che dà il vigore;
se di giustizia, chi potrà citarlo?
20 Si justificare me voluero, os meum condemnabit me ;
si innocentem ostendero, pravum me comprobabit.
20 Se avessi ragione, il mio parlare mi
condannerebbe;
se fossi innocente, egli proverebbe che io sono reo.
21 Etiam si simplex fuero, hoc ipsum ignorabit anima mea,
et tædebit me vitæ meæ.
21 Sono innocente? Non lo so neppure io,
detesto la mia vita!
22 Unum est quod locutus sum :
et innocentem et impium ipse consumit.
22 Per questo io dico: "È la stessa cosa":
egli fa perire l'innocente e il reo!
23 Si flagellat, occidat semel,
et non de pœnis innocentum rideat.
23 Se un flagello uccide all'improvviso,
della sciagura degli innocenti egli ride.
24 Terra data est in manus impii ;
vultum judicum ejus operit.
Quod si non ille est, quis ergo est ?
24 La terra è lasciata in balìa del malfattore:
egli vela il volto dei suoi giudici;
se non lui, chi dunque sarà?
25 Dies mei velociores fuerunt cursore ;
fugerunt, et non viderunt bonum.
25 I miei giorni passano più veloci d'un corriere,
fuggono senza godere alcun bene,
26 Pertransierunt quasi naves poma portantes ;
sicut aquila volans ad escam.
26 volano come barche di giunchi,
come aquila che piomba sulla preda.
27 Cum dixero : Nequaquam ita loquar :
commuto faciem meam, et dolore torqueor.
27 Se dico: "Voglio dimenticare il mio gemito,
cambiare il mio volto ed essere lieto",
28 Verebar omnia opera mea,
sciens quod non parceres delinquenti.
28 mi spavento per tutti i miei dolori;
so bene che non mi dichiarerai innocente.
29 Si autem et sic impius sum,
quare frustra laboravi ?
29 Se sono colpevole,
perché affaticarmi invano?
30 Si lotus fuero quasi aquis nivis,
et fulserint velut mundissimæ manus meæ,
30 Anche se mi lavassi con la neve
e pulissi con la soda le mie mani,
31 tamen sordibus intinges me,
et abominabuntur me vestimenta mea.
31 allora tu mi tufferesti in un pantano
e in orrore mi avrebbero le mie vesti.
32 Neque enim viro qui similis mei est, respondebo ;
nec qui mecum in judicio ex æquo possit audiri.
32 Poiché non è uomo come me, che io possa
rispondergli:
"Presentiamoci alla pari in giudizio".
33 Non est qui utrumque valeat arguere,
et ponere manum suam in ambobus.
33 Non c'è fra noi due un arbitro
che ponga la mano su noi due.
34 Auferat a me virgam suam,
et pavor ejus non me terreat.
34 Allontani da me la sua verga
sì che non mi spaventi il suo terrore:
35 Loquar, et non timebo eum ;
neque enim possum metuens respondere.
35 allora io potrò parlare senza temerlo,
perché così non sono in me stesso.