Scrutatio

Martedi, 19 marzo 2024 - San Giuseppe ( Letture di oggi)

Jó 6


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VULGATABIBBIA
1 Respondens autem Job, dixit :1 Allora Giobbe rispose:

2 Utinam appenderentur peccata mea quibus iram merui,
et calamitas quam patior, in statera !
2 Se ben si pesasse il mio cruccio
e sulla stessa bilancia si ponesse la mia sventura...
3 Quasi arena maris hæc gravior appareret ;
unde et verba mea dolore sunt plena :
3 certo sarebbe più pesante della sabbia del mare!
Per questo temerarie sono state le mie parole,
4 quia sagittæ Domini in me sunt,
quarum indignatio ebibit spiritum meum ;
et terrores Domini militant contra me.
4 perché le saette dell'Onnipotente mi stanno infitte,
sì che il mio spirito ne beve il veleno
e terrori immani mi si schierano contro!
5 Numquid rugiet onager cum habuerit herbam ?
aut mugiet bos cum ante præsepe plenum steterit ?
5 Raglia forse il somaro con l'erba davanti
o muggisce il bue sopra il suo foraggio?
6 aut poterit comedi insulsum, quod non est sale conditum ?
aut potest aliquis gustare quod gustatum affert mortem ?
6 Si mangia forse un cibo insipido, senza sale?
O che gusto c'è nell'acqua di malva?
7 Quæ prius nolebat tangere anima mea,
nunc, præ angustia, cibi mei sunt.
7 Ciò che io ricusavo di toccare
questo è il ributtante mio cibo!
8 Quis det ut veniat petitio mea,
et quod expecto tribuat mihi Deus ?
8 Oh, mi accadesse quello che invoco,
e Dio mi concedesse quello che spero!
9 et qui cœpit, ipse me conterat ;
solvat manum suam, et succidat me ?
9 Volesse Dio schiacciarmi,
stendere la mano e sopprimermi!
10 Et hæc mihi sit consolatio, ut affligens me dolore, non parcat,
nec contradicam sermonibus Sancti.
10 Ciò sarebbe per me un qualche conforto
e gioirei, pur nell'angoscia senza pietà,
per non aver rinnegato i decreti del Santo.
11 Quæ est enim fortitudo mea, ut sustineam ?
aut quis finis meus, ut patienter agam ?
11 Qual la mia forza, perché io possa durare,
o qual la mia fine, perché prolunghi la vita?
12 Nec fortitudo lapidum fortitudo mea,
nec caro mea ænea est.
12 La mia forza è forza di macigni?
La mia carne è forse di bronzo?
13 Ecce non est auxilium mihi in me,
et necessarii quoque mei recesserunt a me.
13 Non v'è proprio aiuto per me?
Ogni soccorso mi è precluso?
14 Qui tollit ab amico suo misericordiam,
timorem Domini derelinquit.
14 A chi è sfinito è dovuta pietà dagli amici,
anche se ha abbandonato il timore di Dio.
15 Fratres mei præterierunt me,
sicut torrens qui raptim transit in convallibus.
15 I miei fratelli mi hanno deluso come un torrente,
sono dileguati come i torrenti delle valli,
16 Qui timent pruinam,
irruet super eos nix.
16 i quali sono torbidi per lo sgelo,
si gonfiano allo sciogliersi della neve,
17 Tempore quo fuerint dissipati, peribunt ;
et ut incaluerit, solventur de loco suo.
17 ma al tempo della siccità svaniscono
e all'arsura scompaiono dai loro letti.
18 Involutæ sunt semitæ gressuum eorum ;
ambulabunt in vacuum, et peribunt.
18 Deviano dalle loro piste le carovane,
avanzano nel deserto e vi si perdono;
19 Considerate semitas Thema, itinera Saba,
et expectate paulisper.
19 le carovane di Tema guardano là,
i viandanti di Saba sperano in essi:
20 Confusi sunt, quia speravi :
venerunt quoque usque ad me, et pudore cooperti sunt.
20 ma rimangono delusi d'avere sperato,
giunti fin là, ne restano confusi.
21 Nunc venistis ;
et modo videntes plagam meam, timetis.
21 Così ora voi siete per me:
vedete che faccio orrore e vi prende paura.
22 Numquid dixi : Afferte mihi,
et de substantia vestra donate mihi ?
22 Vi ho detto forse: "Datemi qualcosa"
o "dei vostri beni fatemi un regalo"
23 vel : Liberate me de manu hostis,
et de manu robustorum eruite me ?
23 o "liberatemi dalle mani di un nemico"
o "dalle mani dei violenti riscattatemi"?
24 Docete me, et ego tacebo :
et si quid forte ignoravi, instruite me.
24 Istruitemi e allora io tacerò,
fatemi conoscere in che cosa ho sbagliato.
25 Quare detraxistis sermonibus veritatis,
cum e vobis nullus sit qui possit arguere me ?
25 Che hanno di offensivo le giuste parole?
Ma che cosa dimostra la prova che viene da voi?
26 Ad increpandum tantum eloquia concinnatis,
et in ventum verba profertis.
26 Forse voi pensate a confutare parole,
e come sparsi al vento stimate i detti di un disperato!
27 Super pupillum irruitis,
et subvertere nitimini amicum vestrum.
27 Anche sull'orfano gettereste la sorte
e a un vostro amico scavereste la fossa.
28 Verumtamen quod cœpistis explete :
præbete aurem, et videte an mentiar.
28 Ma ora degnatevi di volgervi verso di me:
davanti a voi non mentirò.
29 Respondete, obsecro, absque contentione ;
et loquentes id quod justum est, judicate.
29 Su, ricredetevi: non siate ingiusti!
Ricredetevi; la mia giustizia è ancora qui!
30 Et non invenietis in lingua mea iniquitatem,
nec in faucibus meis stultitia personabit.
30 C'è forse iniquità sulla mia lingua
o il mio palato non distingue più le sventure?