Scrutatio

Martedi, 19 marzo 2024 - San Giuseppe ( Letture di oggi)

Jó 41


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VULGATABIBBIA
1 Non quasi crudelis suscitabo eum :
quis enim resistere potest vultui meo ?
1 Ecco, la tua speranza è fallita,
al solo vederlo uno stramazza.
2 Quis ante dedit mihi, ut reddam ei ?
omnia quæ sub cælo sunt, mea sunt.
2 Nessuno è tanto audace da osare eccitarlo
e chi mai potrà star saldo di fronte a lui?
3 Non parcam ei, et verbis potentibus,
et ad deprecandum compositis.
3 Chi mai lo ha assalito e si è salvato?
Nessuno sotto tutto il cielo.
4 Quis revelabit faciem indumenti ejus ?
et in medium oris ejus quis intrabit ?
4 Non tacerò la forza delle sue membra:
in fatto di forza non ha pari.
5 Portas vultus ejus quis aperiet ?
per gyrum dentium ejus formido.
5 Chi gli ha mai aperto sul davanti il manto di pelle
e nella sua doppia corazza chi può penetrare?
6 Corpus illius quasi scuta fusilia,
compactum squamis se prementibus.
6 Le porte della sua bocca chi mai ha aperto?
Intorno ai suoi denti è il terrore!
7 Una uni conjungitur,
et ne spiraculum quidem incedit per eas.
7 Il suo dorso è a lamine di scudi,
saldate con stretto suggello;
8 Una alteri adhærebit,
et tenentes se nequaquam separabuntur.
8 l'una con l'altra si toccano,
sì che aria fra di esse non passa:
9 Sternutatio ejus splendor ignis,
et oculi ejus ut palpebræ diluculi.
9 ognuna aderisce alla vicina,
sono compatte e non possono separarsi.
10 De ore ejus lampades procedunt,
sicut tædæ ignis accensæ.
10 Il suo starnuto irradia luce
e i suoi occhi sono come le palpebre dell'aurora.
11 De naribus ejus procedit fumus,
sicut ollæ succensæ atque ferventis.
11 Dalla sua bocca partono vampate,
sprizzano scintille di fuoco.
12 Halitus ejus prunas ardere facit,
et flamma de ore ejus egreditur.
12 Dalle sue narici esce fumo
come da caldaia, che bolle sul fuoco.
13 In collo ejus morabitur fortitudo,
et faciem ejus præcedit egestas.
13 Il suo fiato incendia carboni
e dalla bocca gli escono fiamme.
14 Membra carnium ejus cohærentia sibi :
mittet contra eum fulmina, et ad locum alium non ferentur.
14 Nel suo collo risiede la forza
e innanzi a lui corre la paura.
15 Cor ejus indurabitur tamquam lapis,
et stringetur quasi malleatoris incus.
15 Le giogaie della sua carne son ben compatte,
sono ben salde su di lui, non si muovono.
16 Cum sublatus fuerit, timebunt angeli,
et territi purgabuntur.
16 Il suo cuore è duro come pietra,
duro come la pietra inferiore della macina.
17 Cum apprehenderit eum gladius, subsistere non poterit,
neque hasta, neque thorax :
17 Quando si alza, si spaventano i forti
e per il terrore restano smarriti.
18 reputabit enim quasi paleas ferrum,
et quasi lignum putridum æs.
18 La spada che lo raggiunge non vi si infigge,
né lancia, né freccia né giavellotto;
19 Non fugabit eum vir sagittarius :
in stipulam versi sunt ei lapides fundæ.
19 stima il ferro come paglia,
il bronzo come legno tarlato.
20 Quasi stipulam æstimabit malleum,
et deridebit vibrantem hastam.
20 Non lo mette in fuga la freccia,
in pula si cambian per lui le pietre della fionda.
21 Sub ipso erunt radii solis,
et sternet sibi aurum quasi lutum.
21 Come stoppia stima una mazza
e si fa beffe del vibrare dell'asta.
22 Fervescere faciet quasi ollam profundum mare,
et ponet quasi cum unguenta bulliunt.
22 Al disotto ha cocci acuti
e striscia come erpice sul molle terreno.
23 Post eum lucebit semita :
æstimabit abyssum quasi senescentem.
23 Fa ribollire come pentola il gorgo,
fa del mare come un vaso da unguenti.
24 Non est super terram potestas quæ comparetur ei,
qui factus est ut nullum timeret.
24 Dietro a sé produce una bianca scia
e l'abisso appare canuto.
25 Omne sublime videt :
ipse est rex super universos filios superbiæ.
25 Nessuno sulla terra è pari a lui,
fatto per non aver paura.
26 Lo teme ogni essere più altero;
egli è il re su tutte le fiere più superbe.