Scrutatio

Martedi, 19 marzo 2024 - San Giuseppe ( Letture di oggi)

Jó 4


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VULGATABIBBIA
1 Respondens autem Eliphaz Themanites, dixit :1 Elifaz il Temanita prese la parola e disse:

2 Si cœperimus loqui tibi, forsitan moleste accipies ;
sed conceptum sermonem tenere quis poterit ?
2 Se si tenta di parlarti, ti sarà forse gravoso?
Ma chi può trattenere il discorso?
3 Ecce docuisti multos,
et manus lassas roborasti ;
3 Ecco, tu hai istruito molti
e a mani fiacche hai ridato vigore;
4 vacillantes confirmaverunt sermones tui,
et genua trementia confortasti.
4 le tue parole hanno sorretto chi vacillava
e le ginocchia che si piegavano hai rafforzato.
5 Nunc autem venit super te plaga, et defecisti ;
tetigit te, et conturbatus es.
5 Ma ora questo accade a te e ti abbatti;
capita a te e ne sei sconvolto.
6 Ubi est timor tuus, fortitudo tua,
patientia tua, et perfectio viarum tuarum ?
6 La tua pietà non era forse la tua fiducia
e la tua condotta integra, la tua speranza?
7 Recordare, obsecro te, quis umquam innocens periit ?
aut quando recti deleti sunt ?
7 Ricordalo: quale innocente è mai perito
e quando mai furon distrutti gli uomini retti?
8 Quin potius vidi eos qui operantur iniquitatem,
et seminant dolores, et metunt eos,
8 Per quanto io ho visto, chi coltiva iniquità,
chi semina affanni, li raccoglie.
9 flante Deo perisse,
et spiritu iræ ejus esse consumptos.
9 A un soffio di Dio periscono
e dallo sfogo della sua ira sono annientati.
10 Rugitus leonis, et vox leænæ,
et dentes catulorum leonum contriti sunt.
10 Il ruggito del leone e l'urlo del leopardo
e i denti dei leoncelli sono frantumati.
11 Tigris periit, eo quod non haberet prædam,
et catuli leonis dissipati sunt.
11 Il leone è perito per mancanza di preda
e i figli della leonessa sono stati dispersi.
12 Porro ad me dictum est verbum absconditum,
et quasi furtive suscepit auris mea venas susurri ejus.
12 A me fu recata, furtiva, una parola
e il mio orecchio ne percepì il lieve sussurro.
13 In horrore visionis nocturnæ,
quando solet sopor occupare homines,
13 Nei fantasmi, tra visioni notturne,
quando grava sugli uomini il sonno,
14 pavor tenuit me, et tremor,
et omnia ossa mea perterrita sunt ;
14 terrore mi prese e spavento
e tutte le ossa mi fece tremare;
15 et cum spiritus, me præsente, transiret,
inhorruerunt pili carnis meæ.
15 un vento mi passò sulla faccia,
e il pelo si drizzò sulla mia carne...
16 Stetit quidam, cujus non agnoscebam vultum,
imago coram oculis meis,
et vocem quasi auræ lenis audivi.
16 Stava là ritto uno, di cui non riconobbi
l'aspetto,
un fantasma stava davanti ai miei occhi...
Un sussurro..., e una voce mi si fece sentire:
17 Numquid homo, Dei comparatione, justificabitur ?
aut factore suo purior erit vir ?
17 "Può il mortale essere giusto davanti a Dio
o innocente l'uomo davanti al suo creatore?
18 Ecce qui serviunt ei, non sunt stabiles,
et in angelis suis reperit pravitatem ;
18 Ecco, dei suoi servi egli non si fida
e ai suoi angeli imputa difetti;
19 quanto magis hi qui habitant domos luteas,
qui terrenum habent fundamentum,
consumentur velut a tinea ?
19 quanto più a chi abita case di fango,
che nella polvere hanno il loro fondamento!
Come tarlo sono schiacciati,
20 De mane usque ad vesperam succidentur ;
et quia nullus intelligit, in æternum peribunt.
20 annientati fra il mattino e la sera:
senza che nessuno ci badi, periscono per sempre.
21 Qui autem reliqui fuerint, auferentur ex eis ;
morientur, et non in sapientia.
21 La funicella della loro tenda non viene forse
strappata?
Muoiono senza saggezza!".