Scrutatio

Martedi, 19 marzo 2024 - San Giuseppe ( Letture di oggi)

Jó 31


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VULGATABIBBIA
1 Pepigi fœdus cum oculis meis,
ut ne cogitarem quidem de virgine.
1 Avevo stretto con gli occhi un patto
di non fissare neppure una vergine.
2 Quam enim partem haberet in me Deus desuper,
et hæreditatem Omnipotens de excelsis ?
2 Che parte mi assegna Dio di lassù
e che porzione mi assegna l'Onnipotente dall'alto?
3 Numquid non perditio est iniquo,
et alienatio operantibus injustitiam ?
3 Non è forse la rovina riservata all'iniquo
e la sventura per chi compie il male?
4 Nonne ipse considerat vias meas,
et cunctos gressus meos dinumerat ?
4 Non vede egli la mia condotta
e non conta tutti i miei passi?
5 Si ambulavi in vanitate,
et festinavit in dolo pes meus,
5 Se ho agito con falsità
e il mio piede si è affrettato verso la frode,
6 appendat me in statera justa,
et sciat Deus simplicitatem meam.
6 mi pesi pure sulla bilancia della giustizia
e Dio riconoscerà la mia integrità.
7 Si declinavit gressus meus de via,
et si secutum est oculos meos cor meum,
et si manibus meis adhæsit macula,
7 Se il mio passo è andato fuori strada
e il mio cuore ha seguito i miei occhi,
se alla mia mano si è attaccata sozzura,
8 seram, et alius comedat,
et progenies mea eradicetur.
8 io semini e un altro ne mangi il frutto
e siano sradicati i miei germogli.
9 Si deceptum est cor meum super muliere,
et si ad ostium amici mei insidiatus sum,
9 Se il mio cuore fu sedotto da una donna
e ho spiato alla porta del mio prossimo,
10 scortum alterius sit uxor mea,
et super illam incurventur alii.
10 mia moglie macini per un altro
e altri ne abusino;
11 Hoc enim nefas est,
et iniquitas maxima.
11 difatti quello è uno scandalo,
un delitto da deferire ai giudici,
12 Ignis est usque ad perditionem devorans,
et omnia eradicans genimina.
12 quello è un fuoco che divora fino alla
distruzione
e avrebbe consumato tutto il mio raccolto.
13 Si contempsi subire judicium cum servo meo et ancilla mea,
cum disceptarent adversum me :
13 Se ho negato i diritti del mio schiavo
e della schiava in lite con me,
14 quid enim faciam cum surrexerit ad judicandum Deus ?
et cum quæsierit, quid respondebo illi ?
14 che farei, quando Dio si alzerà,
e, quando farà l'inchiesta, che risponderei?
15 Numquid non in utero fecit me, qui et illum operatus est,
et formavit me in vulva unus ?
15 Chi ha fatto me nel seno materno, non ha fatto
anche lui?
Non fu lo stesso a formarci nel seno?
16 Si negavi quod volebant pauperibus,
et oculos viduæ expectare feci ;
16 Mai ho rifiutato quanto brama il povero,
né ho lasciato languire gli occhi della vedova;
17 si comedi buccellam meam solus,
et non comedit pupillus ex ea
17 mai da solo ho mangiato il mio tozzo di pane,
senza che ne mangiasse l'orfano,
18 (quia ab infantia mea crevit mecum miseratio,
et de utero matris meæ egressa est mecum) ;
18 poiché Dio, come un padre, mi ha allevato fin
dall'infanzia
e fin dal ventre di mia madre mi ha guidato.
19 si despexi pereuntem, eo quod non habuerit indumentum,
et absque operimento pauperem ;
19 Se mai ho visto un misero privo di vesti
o un povero che non aveva di che coprirsi,
20 si non benedixerunt mihi latera ejus,
et de velleribus ovium mearum calefactus est ;
20 se non hanno dovuto benedirmi i suoi fianchi,
o con la lana dei miei agnelli non si è riscaldato;
21 si levavi super pupillum manum meam,
etiam cum viderem me in porta superiorem :
21 se contro un innocente ho alzato la mano,
perché vedevo alla porta chi mi spalleggiava,
22 humerus meus a junctura sua cadat,
et brachium meum cum suis ossibus confringatur.
22 mi si stacchi la spalla dalla nuca
e si rompa al gomito il mio braccio,
23 Semper enim quasi tumentes super me fluctus timui Deum,
et pondus ejus ferre non potui.
23 perché mi incute timore la mano di Dio
e davanti alla sua maestà non posso resistere.
24 Si putavi aurum robur meum,
et obrizo dixi : Fiducia mea ;
24 Se ho riposto la mia speranza nell'oro
e all'oro fino ho detto: "Tu sei la mia fiducia";
25 si lætatus sum super multis divitiis meis,
et quia plurima reperit manus mea ;
25 se godevo perché grandi erano i miei beni
e guadagnava molto la mia mano;
26 si vidi solem cum fulgeret,
et lunam incedentem clare,
26 se vedendo il sole risplendere
e la luna chiara avanzare,
27 et lætatum est in abscondito cor meum,
et osculatus sum manum meam ore meo :
27 si è lasciato sedurre in segreto il mio cuore
e con la mano alla bocca ho mandato un bacio,
28 quæ est iniquitas maxima,
et negatio contra Deum altissimum.
28 anche questo sarebbe stato un delitto da tribunale,
perché avrei rinnegato Dio che sta in alto.
29 Si gavisus sum ad ruinam ejus qui me oderat,
et exsultavi quod invenisset eum malum :
29 Ho gioito forse della disgrazia del mio nemico
e ho esultato perché lo colpiva la sventura,
30 non enim dedi ad peccandum guttur meum,
ut expeterem maledicens animam ejus.
30 io che non ho permesso alla mia lingua di peccare,
augurando la sua morte con imprecazioni?
31 Si non dixerunt viri tabernaculi mei :
Quis det de carnibus ejus, ut saturemur ?
31 Non diceva forse la gente della mia tenda:
"A chi non ha dato delle sue carni per saziarsi?".
32 foris non mansit peregrinus :
ostium meum viatori patuit.
32 All'aperto non passava la notte lo straniero
e al viandante aprivo le mie porte.
33 Si abscondi quasi homo peccatum meum,
et celavi in sinu meo iniquitatem meam ;
33 Non ho nascosto, alla maniera degli uomini, la mia
colpa,
tenendo celato il mio delitto in petto,
34 si expavi ad multitudinem nimiam,
et despectio propinquorum terruit me :
et non magis tacui, nec egressus sum ostium.
34 come se temessi molto la folla,
e il disprezzo delle tribù mi spaventasse,
sì da starmene zitto senza uscire di casa.
35 Quis mihi tribuat auditorem,
ut desiderium meum audiat Omnipotens,
et librum scribat ipse qui judicat,
35 Oh, avessi uno che mi ascoltasse!
Ecco qui la mia firma! L'Onnipotente mi risponda!
Il documento scritto dal mio avversario
36 ut in humero meo portem illum,
et circumdem illum quasi coronam mihi ?
36 vorrei certo portarlo sulle mie spalle
e cingerlo come mio diadema!
37 Per singulos gradus meos pronuntiabo illum,
et quasi principi offeram eum.
37 Il numero dei miei passi gli manifesterei
e mi presenterei a lui come sovrano.
38 Si adversum me terra mea clamat,
et cum ipsa sulci ejus deflent :
38 Se contro di me grida la mia terra
e i suoi solchi piangono con essa;
39 si fructus ejus comedi absque pecunia,
et animam agricolarum ejus afflixi :
39 se ho mangiato il suo frutto senza pagare
e ho fatto sospirare dalla fame i suoi coltivatori,
40 pro frumento oriatur mihi tribulus,
et pro hordeo spina. Finita sunt verba Job.
40 in luogo di frumento, getti spine,
ed erbaccia al posto dell'orzo.