Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Giobbe 4


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NOVA VULGATABIBBIA
1 Respondens autem Eliphaz Themanites dixit:
1 Elifaz il Temanita prese la parola e disse:

2 “ Si coeperimus loqui tibi, forsitan moleste accipies;
sed conceptum sermonem tenere quis poterit?
2 Se si tenta di parlarti, ti sarà forse gravoso?
Ma chi può trattenere il discorso?
3 Ecce, docuisti multos
et manus lassas roborasti;
3 Ecco, tu hai istruito molti
e a mani fiacche hai ridato vigore;
4 vacillantes confirmaverunt sermones tui,
et genua trementia confortasti.
4 le tue parole hanno sorretto chi vacillava
e le ginocchia che si piegavano hai rafforzato.
5 Nunc autem venit super te plaga, et defecisti;
tetigit te, et conturbatus es.
5 Ma ora questo accade a te e ti abbatti;
capita a te e ne sei sconvolto.
6 Nonne timor tuus est fiducia tua,
spes tua est perfectio viarum tuarum?
6 La tua pietà non era forse la tua fiducia
e la tua condotta integra, la tua speranza?
7 Recordare, obsecro te, quis umquam innocens periit,
aut quando recti deleti sunt?
7 Ricordalo: quale innocente è mai perito
e quando mai furon distrutti gli uomini retti?
8 quin potius vidi eos, qui operantur iniquitatem
et seminant dolores et metunt eos,
8 Per quanto io ho visto, chi coltiva iniquità,
chi semina affanni, li raccoglie.
9 flante Deo perisse,
et spiritu irae eius esse consumptos.
9 A un soffio di Dio periscono
e dallo sfogo della sua ira sono annientati.
10 Rugitus leonis et vox leaenae
et dentes catulorum leonum contriti sunt.
10 Il ruggito del leone e l'urlo del leopardo
e i denti dei leoncelli sono frantumati.
11 Leo periit, eo quod non haberet praedam,
et catuli leonis dissipati sunt.
11 Il leone è perito per mancanza di preda
e i figli della leonessa sono stati dispersi.
12 Porro ad me furtive verbum delatum est,
et suscepit auris mea sussurrum eius.
12 A me fu recata, furtiva, una parola
e il mio orecchio ne percepì il lieve sussurro.
13 In horrore visionis nocturnae,
quando solet sopor occupare homines,
13 Nei fantasmi, tra visioni notturne,
quando grava sugli uomini il sonno,
14 pavor tenuit me et tremor,
et omnia ossa mea perterrita sunt.
14 terrore mi prese e spavento
e tutte le ossa mi fece tremare;
15 Et cum spiritus, me praesente, transiret,
inhorruerunt pili carnis meae.
15 un vento mi passò sulla faccia,
e il pelo si drizzò sulla mia carne...
16 Stetit quidam, cuius non agnoscebam vultum,
imago coram oculis meis,
et vocem quasi aurae lenis audivi:
16 Stava là ritto uno, di cui non riconobbi
l'aspetto,
un fantasma stava davanti ai miei occhi...
Un sussurro..., e una voce mi si fece sentire:
17 “Numquid homo Dei comparatione iustificabitur,
aut factore suo purior erit vir?”.
17 "Può il mortale essere giusto davanti a Dio
o innocente l'uomo davanti al suo creatore?
18 Ecce, in servis suis fiduciam non habet
et in angelis suis reperit pravitatem.
18 Ecco, dei suoi servi egli non si fida
e ai suoi angeli imputa difetti;
19 Quanto magis hi, qui habitant domosluteas,
quorum fundamentum est in pulvere.
Consumentur velut tinea!
19 quanto più a chi abita case di fango,
che nella polvere hanno il loro fondamento!
Come tarlo sono schiacciati,
20 De mane usque ad vesperam succidentur
et, quia nullus intellegit, in aeternum peribunt.
20 annientati fra il mattino e la sera:
senza che nessuno ci badi, periscono per sempre.
21 Nonne evulsum est reliquum eorum ab eis?
Morientur, et non in sapientia.
21 La funicella della loro tenda non viene forse
strappata?
Muoiono senza saggezza!".