Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 7


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NOVA VULGATABIBBIA
1 Contigit autem et septem fra tres una cum matre apprehen sos compelli arege attingere contra fas carnes porcinas, flagris et nervis cruciatos.1 Ci fu anche il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti dal re a forza di flagelli e nerbate a cibarsi di carni suine proibite.
2 Unusautem ex illis exstans prior locutor sic ait: “ Quid es quaesiturus, et quidvis discere a nobis? Parati sumus mori magis quam patrias leges praevaricari ”.2 Uno di essi, facendosi interprete di tutti, disse: "Che cosa cerchi di indagare o sapere da noi? Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le patrie leggi".
3 Iratus itaque rex iussit sartagines et ollas succendi.3 Allora il re irritato comandò di mettere al fuoco padelle e caldaie.
4 Quibus statimsuccensis, iussit ei, qui prior illorum fuerat locutus, amputari linguam et,cute capitis abstracta, summas quoque manus et pedes ei praescindi, ceteris eiusfratribus et matre inspicientibus.4 Diventate queste subito roventi, il re comandò di tagliare la lingua, di scorticare e tagliare le estremità a quello che era stato loro portavoce, sotto gli occhi degli altri fratelli e della madre.
5 Et cum iam per omnia inutilis factus esset,iussit eum igne admoveri adhuc spirantem et torreri in sartagine. Cum autemvapor sartaginis diu diffunderetur, ceteri una cum matre invicem se hortabanturmori fortiter ita dicentes:5 Quando quegli fu mutilato di tutte le membra, comandò di accostarlo al fuoco e di arrostirlo mentre era ancora vivo. Mentre il fumo si spandeva largamente all'intorno della padella, gli altri si esortavano a vicenda con la loro madre a morire da forti, esclamando:
6 “ Dominus Deus aspicit et veritate in nobisconsolatur, quemadmodum per personam contestantis cantici declaravit Moyses: “Etin servis suis consolabitur” ”.6 "Il Signore Dio ci vede dall'alto e in tutta verità ci dà conforto, precisamente come dichiarò Mosè nel canto della protesta: 'Egli si muoverà a compassione dei suoi servi'".
7 Mortuo itaque illo primo hoc modo,sequentem deducebant ad illudendum; et cute capitis eius cum capillis abstracta,interrogabant, si manducaret prius quam toto corpore per membra singulapuniretur.7 Venuto meno il primo, in egual modo traevano allo scherno il secondo e, strappatagli la pelle del capo con i capelli, gli domandavano: "Sei disposto a mangiare, prima che il tuo corpo venga straziato in ogni suo membro?".
8 At ille respondens patria voce dixit: “ Non faciam ”. Propterquod et iste, sequenti loco, tormenta suscepit sicut primus.8 Egli rispondendo nella lingua paterna protestava: "No". Perciò anch'egli si ebbe gli stessi tormenti del primo.
9 Et in ultimospiritu constitutus, sic ait: “ Tu quidem, scelestissime, de praesenti vitanos perdis; sed rex mundi defunctos nos pro suis legibus in aeternam vitaeresurrectionem suscitabit ”.9 Giunto all'ultimo respiro, disse: "Tu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re del mondo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna".
10 Post hunc tertius illudebatur; et linguampostulatus cito protulit et manus constanter extendit10 Dopo costui fu torturato il terzo, che alla loro richiesta mise fuori prontamente la lingua e stese con coraggio le mani
11 et fortiter ait: “ Ecaelo ista possideo et propter illius leges haec ipsa despicio et ab ipso rursusme ea recepturum spero ”,11 e disse dignitosamente: "Da Dio ho queste membra e, per le sue leggi, le disprezzo, ma da lui spero di riaverle di nuovo";
12 ita ut rex et, qui cum ipso erant, mirarenturadulescentis animum, quomodo pro nihilo duceret cruciatus.12 così lo stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza del giovinetto, che non teneva in nessun conto le torture.
13 Et hoc itadefuncto, quartum vexabant similiter torquentes;13 Fatto morire anche costui, si misero a straziare il quarto con gli stessi tormenti.
14 et, cum iam esset ad mortem,sic ait: “ Potius est ab hominibus morti datos spem exspectare a Deo, iterumab ipso resuscitandos; tibi enim resurrectio ad vitam non erit ”.14 Ridotto in fin di vita, egli diceva: "È bello morire a causa degli uomini, per attendere da Dio l'adempimento delle speranze di essere da lui di nuovo risuscitati; ma per te la risurrezione non sarà per la vita".
15 Etdeinceps quintum, cum admovissent, vexabant;15 Subito dopo, fu condotto avanti il quinto e fu torturato.
16 at ille respiciens in eum dixit:“ Potestatem inter homines habens, cum sis corruptibilis, facis, quod vis;noli autem putare genus nostrum a Deo esse derelictum;16 Ma egli, guardando il re, diceva: "Tu hai potere sugli uomini, e sebbene mortale, fai quanto ti piace; ma non credere che il nostro popolo sia stato abbandonato da Dio.
17 tu autem patientersustine et videbis maiestatem virtutis ipsius, qualiter te et semen tuumtorquebit ”.17 Quanto a te, aspetta e vedrai la grandezza della sua forza, come strazierà te e la tua discendenza".
18 Post hunc ducebant sextum, et is mori incipiens ait: “ Nolifrustra errare; nos enim propter nosmetipsos haec patimur peccantes in Deumnostrum, et digna admiratione facta sunt in nobis:18 Dopo di lui presero il sesto; mentre stava per morire, egli disse: "Non illuderti stoltamente; noi soffriamo queste cose per causa nostra, perché abbiamo peccato contro il nostro Dio; perciò ci succedono cose che muovono a meraviglia.
19 tu autem ne existimes tibiimpune futurum, quod contra Deum pugnare tentaveris ”.
19 Ma tu non credere di andare impunito dopo aver osato di combattere contro Dio".
20 Supra modum autem mater mirabilis et bona memoria digna, quae pereuntesseptem filios sub unius diei tempore conspiciens bono animo ferebat propterspem, quam in Dominum habebat.20 La madre era soprattutto ammirevole e degna di gloriosa memoria, perché vedendo morire sette figli in un sol giorno, sopportava tutto serenamente per le speranze poste nel Signore.
21 Singulos illorum hortabatur voce patria, fortirepleta sensu et femineam cogitationem masculino excitans animo, dicens ad eos:21 Esortava ciascuno di essi nella lingua paterna, piena di nobili sentimenti e, sostenendo la tenerezza femminile con un coraggio virile, diceva loro:
22 “ Nescio qualiter in utero meo apparuistis neque ego spiritum et vitamdonavi vobis et singulorum vestrorum compagem non sum ego modulata;22 "Non so come siate apparsi nel mio seno; non io vi ho dato lo spirito e la vita, né io ho dato forma alle membra di ciascuno di voi.
23 sed enimmundi creator, qui formavit hominis nativitatem quique omnium invenit originem,et spiritum et vitam vobis iterum cum misericordia reddet, sicut nuncvosmetipsos despicitis propter leges eius ”.23 Senza dubbio il creatore del mondo, che ha plasmato alla origine l'uomo e ha provveduto alla generazione di tutti, per la sua misericordia vi restituirà di nuovo lo spirito e la vita, come voi ora per le sue leggi non vi curate di voi stessi".
24 Antiochus autem contemni searbitratus, simul et exprobrantem dedignans vocem, cum adhuc adulescentiorsuperesset, non solum verbis hortabatur, sed et cum iuramento affirmabat sedivitem simul et beatum facturum, translatum a patriis legibus, et amicumhabiturum et officia ei crediturum.24 Antioco, credendosi disprezzato e sospettando che quella voce fosse di scherno, esortava il più giovane che era ancora vivo e non solo a parole, ma con giuramenti prometteva che l'avrebbe fatto ricco e molto felice se avesse abbandonato gli usi paterni, e che l'avrebbe fatto suo amico e gli avrebbe affidato cariche.
25 Sed ad haec cum adulescens nequaquamintenderet, vocavit rex matrem et suadebat ei, ut adulescenti fieret suasor insalutem.25 Ma poiché il giovinetto non badava affatto a queste parole il re, chiamata la madre, la esortava a farsi consigliera di salvezza per il ragazzo.
26 Cum autem multis eam verbis esset hortatus, promisit suasuram sefilio.26 Dopo che il re la ebbe esortata a lungo, essa accettò di persuadere il figlio;
27 Itaque inclinata ad illum, irridens crudelem tyrannum sic ait patriavoce: “ Fili, miserere mei, quae te in utero novem mensibus portavi et lactriennio dedi et alui et in aetatem istam perduxi et nutricem me tibi exhibui.27 chinatasi verso di lui, beffandosi del crudele tiranno, disse nella lingua paterna: "Figlio, abbi pietà di me che ti ho portato in seno nove mesi, che ti ho allattato per tre anni, ti ho allevato, ti ho condotto a questa età e ti ho dato il nutrimento.
28 Peto, nate, ut aspicias ad caelum et terram et quae in ipsis sunt, universavidens intellegas quia non ex his, quae erant, fecit illa Deus; et hominum genusita fit.28 Ti scongiuro, figlio, contempla il cielo e la terra, osserva quanto vi è in essi e sappi che Dio li ha fatti non da cose preesistenti; tale è anche l'origine del genere umano.
29 Ne timeas carnificem istum, sed dignus fratribus tuis effectussuscipe mortem, ut in illa miseratione cum fratribus tuis te recipiam ”.29 Non temere questo carnefice ma, mostrandoti degno dei tuoi fratelli, accetta la morte, perché io ti possa riavere insieme con i tuoi fratelli nel giorno della misericordia".
30 Cum haec illa adhuc diceret, ait adulescens: “ Quem sustinetis? Non oboediopraecepto regis, sed obtempero praecepto legis, quae data est patribus nostrisper Moysen.30 Mentre essa finiva di parlare, il giovane disse: "Che aspettate? Non obbedisco al comando del re, ma ascolto il comando della legge che è stata data ai nostri padri per mezzo di Mosè.
31 Tu vero, qui inventor omnis malitiae factus es in Hebraeos, noneffugies manus Dei.31 Ma tu, che ti fai autore di tutte le sventure degli Ebrei, non sfuggirai alle mani di Dio.
32 Nos enim pro peccatis nostris haec patimur;32 Per i nostri peccati noi soffriamo.
33 et sinobis propter increpationem et correptionem ille vivens Dominus noster modicumiratus est, sed iterum reconciliabitur servis suis.33 Se per nostro castigo e correzione il Signore vivente si adira per breve tempo con noi, presto si volgerà di nuovo verso i suoi servi.
34 Tu autem, o sceleste etomnium hominum flagitiosissime, noli frustra extolli elatus vanis spebus, infilios caeli levata manu;34 Ma tu, o sacrilego e di tutti gli uomini il più empio, non esaltarti invano, agitando segrete speranze, mentre alzi la mano contro i figli del Cielo;
35 nondum enim omnipotentis atque intuitoris Deiiudicium effugisti.35 perché non sei ancora al sicuro dal giudizio dell'onnipotente Dio che tutto vede.
36 Nam fratres nostri, modico nunc dolore sustentato, subDei testamentum aeternae vitae reciderunt; tu vero iudicio Dei iustas superbiaetuae poenas exsolves.36 Già ora i nostri fratelli, che hanno sopportato breve tormento, hanno conseguito da Dio l'eredità della vita eterna. Tu invece subirai per giudizio di Dio il giusto castigo della tua superbia.
37 Ego autem, sicut et fratres mei, et corpus et animamtrado pro patriis legibus, invocans Deum maturius genti nostrae propitium fieri,teque cum tormentis et verberibus confiteri quod ipse est Deus solus;37 Anche io, come già i miei fratelli, sacrifico il corpo e la vita per le patrie leggi, supplicando Dio che presto si mostri placato al suo popolo e che tu fra dure prove e flagelli debba confessare che egli solo è Dio;
38 in mevero et in fratribus meis restitit Omnipotentis ira, quae super omne genusnostrum iuste superducta est ”.38 con me invece e con i miei fratelli possa arrestarsi l'ira dell'Onnipotente, giustamente attirata su tutta la nostra stirpe".
39 Tunc rex accensus ira in hunc super omnescrudelius desaevit, indigne ferens se derisum.39 Il re, divenuto furibondo, si sfogò su costui più crudelmente che sugli altri, sentendosi invelenito dallo scherno.
40 Et hic itaque mundus obiit peromnia in Domino confidens.40 Così anche costui passò all'altra vita puro, confidando pienamente nel Signore.
41 Novissima autem post filios et mater consumptaest.
41 Ultima dopo i figli, anche la madre incontrò la morte.
42 Igitur de sacrificiis et de nimiis crudelitatibus satis sit dictum.
42 Ma ora basti quanto s'è esposto circa i pasti sacrificali e le incredibili crudeltà.